Sich selbst zu beschreiben ist für die allermeisten von uns sicherlich schwierig, und dabei bin ich keine Ausnahme. Zu ein paar Zugeständnissen bin ich aber trotzdem bereit, vielleicht erleichtern diese das Verständnis meiner im Blog und sonst wo dargelegten Meinungen.
Descriversi per la maggior parte di noi non è facile. Lo voglio comunque provare, nella speranza che alcune note biografiche aiutino a capire meglio le mie riflessioni esposte sul mio blog.
Meine önologische Sozialisation fand relativ spät statt, im zweiten Studienabschnitt meines Landwirtschaftsstudiums an der BOKU Wien, bei den Vorlesungen bei Prof. Johann Haushofer. Die Diplomarbeit bei Prof. Helmut Redl festigte mein Interesse in der Materie, eine bei ihm begonnene Doktorarbeit blieb aus verschiedenen Gründen dummerweise ein Fragment. Kellerwirtschaftlich ungenutzt blieb leider die vorangegangene Matura in San Michele, da ich mich zu jener Zeit dem Obstbau verschrieben hatte.
La mia socializzazione enologica avvenne piuttosto tardi, nel corso degli studi di Scienze agrarie all’Università di Vienna, durante le lezioni di Prof. Johann Haushofer. La tesi di laurea dal Prof. Helmut Redl ha rafforzato il mio interesse per la materia. L’iniziato dottorato di ricerca sfortunatamente rimase solo un frammento. La maturità conseguita all’Istituo Agrario di S. Michele all’Adige non la potei utilizzare dal punto di vista del vino, in quanto in quei tempi mi dedicai di più alla frutticoltura.
Als frischgebackener Dipl.-Ing der Landwirtschaft, Fachrichtung Pflanzenproduktion, praktizierte ich eine Vinifizierung lang bei Helmut Zemmer in Kurtinig bevor ich in der Sektion Kellerwirtschaft des Versuchszentrums Laimburg die bis August 2009 andauernde, spannende Anstellung als Versuchsansteller fand. Mein damaliger Chef war der jetztige Winzerkollege Martin Aurich.
Come neolaureato in Scienze agrarie, specializzato in produzione vegetale, feci un tirocinio presso la cantina di Helmut Zemmer a Cortina prima di trovare al Centro sperimentale Laimburg, sezione enologia, l’ impiego molto appassionante come sperimentatore enologico che è durato fino all’agosto 2009. Il mio capo di allora, Martin Aurich, è oggi un collega vignaiolo.
Die Mikrovinifikation von der Arbeit im Versuchszentrum beherrschend, habe ich für den Eigenbedarf seit 1993 Trauben der familieneigenen Weingärten zu kleinsten Mengen Wein verarbeitet. Dabei bemerkte ich, dass mein Vater Erich, den den Obst- und Weinbaubetrieb in den 50er-Jahren gründete, beim Erwerb der Weingärten eine glückliche Hand hatte. Das ist schon deshalb bemerkenswert, da zuvor am Hof noch nie Wein ausgebaut wurde – Mitglieder der Kellerei Nals-Margreid und Lieferanten von Alois Lageder zuerst, später dann der Kellerei Kurtatsch – und er selbst keinen Wein trinkt.
Con alcuni anni di esperienza di microvinificazioni alle spalle, ho iniziato nel 1993 a vinificare piccolissime quantità di uva proveniente dai vigneti di famiglia. Nel corso di queste prove ho notato che mio padre, che fondò l’azienda negli anni 1950, ha avuto un colpo di fortuna nell’acquisto dei vigneti. Questo è degno di nota anche per il fatto, che mai prima in azienda venne prodotto vino in quanto inizialmente eravamo soci della Cantina di Nalles-Magrè e conferitori di Alois Lageder poi della Cantina di Cortaccia e in più mio padre è anche completamente astemio.
Seit 2006 gibt es offiziell Weine vom weinhof KOBLER und die Arbeit von der Traube zum (verkauften) Wein hat schon was spezielles an sich. Die Weinwelt ist in den letzten Jahren interessanter geworden. Sie ist schillernder aber in einem gewissen Sinn auch scheinheiliger geworden. Neben nüchternen Ergebnissen wissenschaftlicher Arbeit suchen sich zunehmend auch esoterische Ansichten ihren Platz. Der Wein ein Spiegelbild unserer Gesellschaft? Über Wein(e) sprechen zu können, ist für viele Leute heute wichtig geworden. Ich bin der Ansicht, dass sich der Konsument möglichst selbst eine Meinung bilden soll. Die Wissensgrundlage dazu, neben der wichtigen eigenen Erfahrung, soll sich aber nicht im Lesen von Hochglanzmagazinen und Weinführern erschöpfen. Jenseits davon gibt es den Berater, Weinforscher und Produzenten, diese sind in jedem Fall „dem Wein ganz nah“.
Nel 2006 ho aperto la mia cantina weinhof KOBLER e devo dire che la trasformazione di uva in vino (venduto) è un lavoro molto particolare. Il mondo del vino ultimamente è diventato sempre più interessante, più scintillante ma in un certo senso anche più ipocrita. Oltre agli sobrii esiti di lavori scientifici trovano sempre più spazio anche fattori esoterici. Il vino come specchio della nostra società? Riuscire a parlare di vino è diventato per tante persone una cosa molto importante. Sono però del parere che il consumatore debba farsi una propria opinione. Come fonti di informazione non dovrebbero solo servire guide e riviste. Al di là di queste c’è il consulente, il ricercatore e il produttore, tutti questi sono in ogni caso „all’interno del vino“.
Armin Kobler