The Judgement of Paris (5): The Tasting Data have a Consistency like a Table of Random Numbers

Bouteille-sur-tete„Ein Vergleich der Ränge von 18 Weinen von gut zu schlecht zeigt ungefähr soviel Konsistenz wie eine Kolonne von Zufallszahlen.“ Das ist ein zentraler Satz, mit dem Roger Downey in Wine snob scandal einen Teil der umfangreichen Sensorikstudien von Frédéric Brochet (La dégustation – Etude des représentations des objets chimiques dans le champ de la conscience) auf den Punkt bringt. Das muss man sich erst mal auf der Zunge zergehen lassen (Zufällige Zahlen!).

„Un confronto dei ranghi di 18 vini da buono a cattivo evidenzia una consistenza simile a quella di una tabella di numeri casuali.“ Questa è una frase centrale con la quale Roger Downey in Wine snob scandal riassume una parte degli ampi studi sensoriali di Frédéric Brochet (La dégustation – Etude des représentations des objets chimiques dans le champ de la conscience). Questa frase bisogna veramente assaporare (numeri casuali!).

Tatsächlich unterscheiden sich auch Experten aus ähnlichen (Wein-) Kulturkreisen in ihren Präferenzen, die allermeisten geben gerne auch recht verschiedene Urteile, wenn sie den gleichen Wein am selben, und noch mehr, an verschiedenen Tagen bekommen. Die Kosturteile sagen mehr über die Koster als über die Weine aus. Setzt man die Kostkommission nur ein bisschen anders zusammen, wird man ziemlich andere Ergebnisse in Bezug auf die Reihenfolge haben. Das alles musste ich selbst zur Kenntnis nehmen; die in den bisherigen Folgen dieser Serie dargelegten Beispiele aus erster Hand sprechen eine klare Sprache.

In effetti anche degustatori estratti dallo stesso contesto enoico si distinguono nelle loro preferenze, la maggioranza di loro dà valutazioni che si discostano se i vini vengono ripetuti, ancora di più se vengono proposti il giorno dopo. I risultati caratterizzano di più i degustatori che i vini. Se si varia già di poco la composizione della commissione si avranno classifiche finali nettamente diverse. Tutto questo ho dovuto verificare io stesso; i risultati di prima mano pubblicati le puntate precedenti parlano una lingua molto chiara.

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The Judgement of Paris (4): From Day to Day

In der vorigen Folge ging es um die Wiederholbarkeit der Kosturteile, d.h. wie genau  die Weine von den Jurymitgliedern bepunktet werden, wenn sie mehrmals in der Kost gereicht werden. Heute geht es um die Konstanz der eigenen Urteile in der Zeit. Die berühmte Kost in Paris, welche den Anlass für die Betrachtung geliefert hat, fand an einem Tag statt, wie viele, aber nicht alle Vergleichsverkostungen. Besonders die großen internationalen Wettbewerbe dauern ob der großen Weinanzahl auch mehrere Tage. Um das Thema der Beurteilungskonstanz zu vervollständigen, ist es sicherlich interessant, sich die Urteile anzuschauen, welche die Bewerter anlässlich eines Kostwettbewerbs abgegeben haben, bei dem am zweiten Tag von allen Kostern eine Auswahl der besten des ersten Tages noch einmal beurteilt wurden.

Nella puntata precedente ho parlato della riproducibilità dei giudizi, cioè con quale precisione vengono valutati i vini dai degustatori se vengono presentati più volte nel corso di una degustazione. Oggi invece si tratta di studiare la costanza nel tempo. La degustazione famosa di Parigi che ha dato lo spunto a questa serie di post si è svolta nell’arco di una giornata come tanti confronti, ma non tutti. Infatti soprattutto i grandi concorsi internazionali durano, a causa dei tanti vini, anche più giornate. Per completare l’argomento sulla regolarità delle valutazioni è utile guardare i giudizi che i giudici hanno dato nel corso di un concorso enologico, dove la seconda giornata venivano riassaggiati i vini migliori della prima sessione.

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The Judgement of Paris (3): Errare humanum est

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Die urteilenden Koster waren die seinerzeit bekanntesten Weinkenner der Metropole („The nine French judges, drawn from an oenophile’s Who’s Who,..“). Trotzdem wurden sie von ihrem weinbaulichen Nationalstolz geblendet, denn gerade der Batard Montrachet wurde wegen geruchlicher Mängel als Kalifornier identifiziert (“That is definitely California. It has no nose,”). Unabhängig von diesen Beispielen an Zuordnungen kann man davon ausgehen, dass die Bepunktungen an sich nach besten Wissen und Gewissen durchgeführt wurden.

I degustatori presenti al confronto erano allora tra i più rinomati della capitale francese („The nine French judges, drawn from an oenophile’s Who’s Who,..“). Comunque questo non li ha preservati da essere fuoriviati dall’orgoglio nazionale in quanto proprio il Batard Montrachet perché non convinceva con il suo aroma veniva attribuito alla California (“That is definitely California. It has no nose,”). Indipendentemente da queste errate attribuzioni non si può dubitare che i giudici abbiano degustato con il rigore e la serietà dovuta.

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The Judgement of Paris (2): The Winner is (not) everybody’s Darling

Peter Paul Rubens: The Judgement of Paris

Wenn man am Ende eines Weinkostwettbewerbes die Jurymitglieder fragt, was sie vom Siegerwein halten, dann werden die wenigsten sich mit diesem vollends identifizieren. Diese Erfahrung habe ich fast immer nach den von mir organisierten Verkostungen gemacht. Anfänglich bin ich darüber sehr erschrocken und habe vorsichtshalber die Auswertung wiederholt, Fehler konnte ich zum Glück aber keine finden. Der Grund dieser Unzufriedenheit liegt aber woanders: fragt man nämlich die Koster, welchen Wein sie favorisieren, dann bekommt man oft fast so viele Antworten, wie es Mitglieder der Kommission gibt.

Chiedendo alla fine di un concorso enologico ai membri della giuria cosa ne pensino del vincitore, solo pochissimi si identificheranno con lui. Questa esperienza l’ho fatta quasi sempre negli ormai numerosi concorsi che ho organizzato. Le prime volte mi sono spaventato molto e per sicurezza ho rifatto tutti i calcoli. La causa di questo disagio si trova però altrove: se ai giudici si chiede, quale vino secondo loro abbia meritato di vincere, si ottengono un numero di risposte differenti che si avvicina spesso al numero di membri della comissione.

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