In die Tiefe — In profondità (5): Stampfbeton – Calcestruzzo costipato a mano

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Für die Verwirklichung unserer Kellererweiterung haben wir, wie schon anfangs erwähnt, die Planer unseres Weinraums Theodor Gallmetzer und Lukas Mayr, beauftragt. Sie kennen die Erfordernisse und die Einstellung  des Betriebes (Philosophie klingt in meinen Ohren übertrieben) weswegen ich ihnen großes Vertrauen entgegenbringe. Dadurch ist es für mich kein größeres Problem, ihre Gestaltungsideen zu akzeptieren, auch wenn die vorgeschlagenen Techniken und Ergebnisse für mich in diesem Umfeld total neu oder ungewohnt sind.

Per la realizzazione dell’ampliamento della cantina abbiamo dato l’incarico ai due architetti Theodor Gallmetzer e Lukas Mayr, che nel 2010 hanno costruito il nostro Weinraum. Loro conoscono le necessità operative e capiscono il profilo aziendale (parlare di filosofia mi pare esagerato) per cui hanno tutta la mia fiducia. Perciò non ho problemi ad accettare le loro idee, anche se le tecniche ed i risultati conseguenti per me sono sconosciuti o insoliti in quel preciso contesto. 

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Prowein 2013: Aus der Froschperspektive – Visto dal basso

Mein gestriger Facebook-Eintrag ist nicht nur positiv aufgenommen worden. Bevor man aus meiner gerade acht Wörter zählenden Statusmeldung mehr herausliest, als gemeint war, möchte ich schon etwas klarstellen, was den Stil meiner Social-Media-Einträge betrifft: Jammern als Selbstzweck oder als Mittel zur Selbstdefinition ist nicht meine Sache. Übertriebener Zweckoptimismus und permanentes Schönreden aber auch nicht.

Il mio post su Facebook di ieri non ha suscitato solo pareri favorevoli. Prima però che si deduca troppo da questa frase di non più di otto parole voglio chiarire qual’è il mio stile comunicando attraverso i social media: Lamentarsi come fine di se stesso o come mezzo per definirsi non è per me. Però neanche un ottimismo troppo finalizzato o fare apparire qualcosa meglio di quanto è, sono atteggiamenti che cerco di evitare nella mia timeline.

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Zu Josefi blühen die Mandelbäume — A San Giuseppe fioriscono i mandorli

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Heute ist der Tag des heiligen Josefs, des Tiroler Landespatrons. Man sagt bei uns, dass zu Josefi die Mandelbäume blühen. Hatten sie das in den letzten Jahren oftmals schon eine Woche früher als überliefert getan, so sieht es im Frühjahr 2013 einmal ganz anders aus. Am Vortag hat es bei uns in Margreid noch auf knapp 220 m Seehöhe mehr als zehn Zentimeter geschneit, die Blüten werden wohl erst nächste Woche aufgehen.

Oggi è il giorno di San Giuseppe, tra l’altro il patrono del Tirolo. Da noi si dice che in quel giorno i mandorli sono in fioritura. Mentre gli anni passati hanno cominciato a fiorire anche una settimana prima del 19 marzo, quest’anno non è proprio cosí. Il giorno prima a Magré, stiamo a 220 m sul livello del mare, sono arrivati più di dieci centimetri di neve, i fiori si apriranno probabilmente soltanto la settimana prossima.

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In die Tiefe — In profondità (4): Time Lapse Assembler

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Heute gibt es über den Bau noch weniger Worte. Es gibt die Bilder der letzten Tage zu sehen, diesmal aber bewegte. Mit Hilfe der Donation Ware Time Lapse Assembler habe ich die Baustellenfotos meiner letztlich gebraucht erstandenen GoPro-Kamera zu Kurzfilmen zusammengefügt. Die Kamera hat alle 10 Sekunden ein Foto geschossen, der Film zeigt 30 davon in der Sekunde. Es wird empfohlen, die wiedergabe am Bildschirm zu vergrößern, so kommen die interessanten Details solcher Zeitrafferaufnahmen er richtig zur Geltung.

Oggi ci sono ancora meno parole a descrivere i lavori. Si possono vedere le immagini degli ultimi giorni, ma di diverso tipo. Infatti con l’aiuto della Donation Ware Time Lapse Assembler ho congiunto le foto di cantiere che ho scattato con la macchina fotografica GoPro acquistata ultimamente di seconda mano. I filmini sono composti dalle foto scattate ogni dieci secondi che scorrono alla velocità di trenta al secondo. Consiglio di ingrandire sullo schermo i filmati; solo in questo modo ci si accorge dei dettagli che rendono interessanti le riprese all’accelerattore.

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The Judgement of Paris (3): Errare humanum est

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Die urteilenden Koster waren die seinerzeit bekanntesten Weinkenner der Metropole („The nine French judges, drawn from an oenophile’s Who’s Who,..“). Trotzdem wurden sie von ihrem weinbaulichen Nationalstolz geblendet, denn gerade der Batard Montrachet wurde wegen geruchlicher Mängel als Kalifornier identifiziert (“That is definitely California. It has no nose,”). Unabhängig von diesen Beispielen an Zuordnungen kann man davon ausgehen, dass die Bepunktungen an sich nach besten Wissen und Gewissen durchgeführt wurden.

I degustatori presenti al confronto erano allora tra i più rinomati della capitale francese („The nine French judges, drawn from an oenophile’s Who’s Who,..“). Comunque questo non li ha preservati da essere fuoriviati dall’orgoglio nazionale in quanto proprio il Batard Montrachet perché non convinceva con il suo aroma veniva attribuito alla California (“That is definitely California. It has no nose,”). Indipendentemente da queste errate attribuzioni non si può dubitare che i giudici abbiano degustato con il rigore e la serietà dovuta.

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Schnitt der Pergl — Potatura della pergola

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Den Kotzner (Merlot) und den Ogeaner (Chardonnay) habe ich inzwischen fertig geschnitten, jetzt bin ich am Klausner mit dem Grauen Burgunder beschäftigt. Ungefähr die Hälfte unserer Rebflächen hat als Erziehungssystem die traditionelle Pergl (genau genommen ein sogenannter Terlaner Halbbogen), die andere Hälfte der Reben sind als Guyot (eine Drahtrahmenart) gezogen. In der Vergangenheit wurde in Südtirol das Umstellen auf dieses für unsere Gegend relativ neue System als ein unerlässlichlicher Schritt zu mehr Qualität gesehen, inzwischen haben sich die Diskussionen über die richtige Erziehungsart etwas beruhigt und sind zum Glück auch pragmatischer geworden.

Nei vigneti Kotzner (Merlot) e Ogeaner (Chardonnay) ho finito la potatura, adesso sono occupato nel Klausner con il Pinot grigio. Circa la metà dei nostri appezzamenti vitati sono a pergola semplice (quella cosiddetta di Terlano con due cantinelle), l’altra metà invece è a spalliera e più precisamente a Guyot modificato. In passato si è visto la conversione a spalliera come un passo indispensabile per aumentare la qualità, oggigiorno fortunatamente la discussione si è calmata e ci si avvicina alla questione con pragmatismo.

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In die Tiefe — In profondità (3): The Big Hole

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So zeigte sich die Baugrube, nachdem der Aushub komplett abgeschlossen, die Böschung mittels Nylonplanen vor niederschlagsbedingtem Abrutschen gesichert war und die Baufirma begonnen hat, die Fundamente abzustecken. Heute gibt es kaum Text, dafür aber einige Bilder.

Questo era l’aspetto del cantiere, dopo che gli scavi sono stati terminati, dopo che la scarpata è stata protetta con nylon da smottamenti dovuti a precipitazioni e prima che la ditta costruttrice abbia fissato i paletti delle fondamenta. Oggi non scrivo molto, in compenso faccio parlare le immagini.

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In die Tiefe — In profondità (2)

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5,5 Meter tief ist die inzwischen fertiggestellte Baugrube. Unzählige Male sind während einer Woche die über 40 Tonnen schweren Vierachser gefüllt mit Schotter durch den Hof gefahren. Worauf ich schon gespannt wartete war das Bodenprofil des Kotzners, was sich selten in einer so deutlichen Art und besonders mit dieser Mächtigkeit bemerkbar macht. Der ca. 80 cm mächtige Oberboden ist eine stark humushaltige Rendzina, und darunter, scharf abgegrenzt, angeschwemmter Dolomit-Bachschotter. Das Dorf Margreid und damit auch unsere Lagen Kotzner, Puit und Feld liegen nämlich auf einem Schwemmkegel, den der Fennerbach – heute meist nur noch ein Rinnsal – gebildet hat. Im Westen begrenzt der Fennberg die Geschiebeanhäufung und  im Osten der Große Kalterer Graben, wie man deutlich am Foto erkennen kann.

Lo scavo ormai finito ha raggiunto la profondità di 5,5 metri. Un numero apparentemente infinito di camion a quattro assi del peso complessivo di 40 tonnellate ed oltre ha attraversato il cortile. Ero già molto curioso di vedere il profilo pedologico del Kotzner, che in questo modo si rileva come mai visto prima . I primi 80 cm sono del tipo Rendzina con un alto contenuto in humus, sotto si vede uno strato molto omogeneo di detriti dolomitici. Infatti il paese di Magré ed i nostri vigneti Kotzner, Puit e Feld si trovano sul conoide di deiezione che allora è stato formato dal rio Favogna, oggi quasi solo un rigagnolo. Ad ovest viene limitato dal monte Favogna, ad oriente in modo netto dalla Fossa Grande di Caldaro, come si vede bene nella foto.

Tausende, vielleicht sogar zehntausende Jahre lang hat der Bach ungebändigt Material angeschwemmt, das sich – typisch für diese Art der Sedimentation – sehr regelmäßig vom Berg in Richtung Tal verteilt hat. Zwischendurch muss es immer wieder Jahre ohne Materialnachschub gegeben haben, in denen die Bodenbildung einsetzte und Pflanzenwachstum zuließ. Davon zeugen die beiden dünnen schwarzen Streifen in 4,5 und 5 m Tiefe. Ab wann die jetzige Humusschicht gebildet werden konnte, weil der Bach einen seither stabilen Verlauf gefunden hat, kann ich nur extrem grob abschätzen, aber wahrscheinlich hätte schon die Gletschermumie Ötzi hier zumindest einen ersten spontanen Pflanzenbewuchs feststellen können.

Migliaia, forse decine di migliaia di anni il rio indomito ha apportato materiale che tipicamente per questo tipo di sedimentazione si è distribuito in modo simmetrico verso il fondovalle. Sembra che tra un’inondazione e l’altra deve essere passato ogni tanto anche un certo periodo tranquillo, che ha permesso l’insidiamento della vegetazione. Lo testimoniano le due strisce scure sottili a 4,5 e 5 metri. Quando è cominciato a formarsi lo strato odierno dopo che il rio ha trovato un deflusso stabile, lo posso solo stimare in modo più che approssimativo. Secondo me già Ötzi avrebbe ritrovato quí insidiamenti vegetali.       

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The Judgement of Paris (2): The Winner is (not) everybody’s Darling

Peter Paul Rubens: The Judgement of Paris

Wenn man am Ende eines Weinkostwettbewerbes die Jurymitglieder fragt, was sie vom Siegerwein halten, dann werden die wenigsten sich mit diesem vollends identifizieren. Diese Erfahrung habe ich fast immer nach den von mir organisierten Verkostungen gemacht. Anfänglich bin ich darüber sehr erschrocken und habe vorsichtshalber die Auswertung wiederholt, Fehler konnte ich zum Glück aber keine finden. Der Grund dieser Unzufriedenheit liegt aber woanders: fragt man nämlich die Koster, welchen Wein sie favorisieren, dann bekommt man oft fast so viele Antworten, wie es Mitglieder der Kommission gibt.

Chiedendo alla fine di un concorso enologico ai membri della giuria cosa ne pensino del vincitore, solo pochissimi si identificheranno con lui. Questa esperienza l’ho fatta quasi sempre negli ormai numerosi concorsi che ho organizzato. Le prime volte mi sono spaventato molto e per sicurezza ho rifatto tutti i calcoli. La causa di questo disagio si trova però altrove: se ai giudici si chiede, quale vino secondo loro abbia meritato di vincere, si ottengono un numero di risposte differenti che si avvicina spesso al numero di membri della comissione.

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In die Tiefe — In profondità (1)

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Als unsere Hofstelle gebaut wurde, war sie als das Wohnhaus und Betriebsgebäude eines mittleren Südtiroler Obst- und Weinbauers geplant. D.h. es sollten, wie es zu 90 % in unserer Gegend der Fall ist, Trauben und Äpfel angebaut werden, deren Verarbeitung und Lagerung sollte aber in einer Genossenschaft oder durch einen Händler erfolgen.

Quando è stato costruito il nostro maso, esso doveva ospitare un’azienda fruttiviticola sudtirolese di medie dimensioni. Si pensava, come succede in più del 90 % dei casi in zona, alla coltivazione di mele ed uve, da trasformare e conservare in cooperative o presso commercianti. 

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