Eine etwas nervende Zeit — Un periodo un po‘ scocciante

Eigentlich sollte die letzten Wochen vor Erntebeginn etwas ruhiger Tage sein, wo man in Ruhe den Trauben beim Reifen zuschauen kann und man noch etwas Kraft für die nächsten leistungsraubenden (fast zwei in unserem Fall) Monate sammeln kann. Doch irgendwie kommt immer was dazwischen: Der Tank für das neue Projekt, der wieder einmal erst im letzten Augenblick geliefert wird — angeschlossen an die Gärsteuerung muss er ja auch noch werden — , der Ärger mit der Überrollbügelpflicht beim Traktor, allerhand Papierkram usw.

Di per se gli ultimi giorni prima dell’inizio della vendemmia dovrebbero essere un attimo più calmi. Dovrebbe essere possibile osservare con calma le uve come maturano e si dovrebbe accumulare un po‘ di energia che serve per passare bene i prossimi due mesi (nel nostro caso) abbastanza affaticanti. Però c’è sempre qualcosa che va di mezzo: il serbatoio per il nuovo progetto che vien consegnato all’ultimo momento (inoltre bisogna anche attaccarlo alla termoregolazione), i problemi con il telaio antiribaltamento del trattore, diverse pratiche da completare ecc. 

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Cool wine tasting event: Vinea tirolensis 2012

Die Wettervoraussichten sehen wieder einmal heiße letzte Augusttage voraus. Bis 34 ° soll die Quecksilbersäule am Tag der Veranstaltung, Freitag den 24., ansteigen. Macht aber nichts, wie schon letztes Jahr findet die 13. Ausgabe der Vinea tirolensis in den gekühlten — natürlich freigeräumten — Räumen der Autocity Barchetti statt. Wir, die Freien Weinbauern Südtirol, haben wieder mit viel Einsatz eine Veranstaltung organisiert, welche wenig önophile Wünsche in Bezug auf Südtirol offen lassen sollte.

Le previsioni del tempo predicono temperature che a Bolzano il giorno della manifestazione, cioè venerdì 24, raggiungeranno i 35 gradi, come di consueto ormai alla fine di agosto. Però ci importa poco, infatti la tredicesima edizione della Vinea tirolensis avrà luogo come l’anno scorso negli spazi climatizzati (e sgombrati ovviamente) dell’Autocity Barchetti. Noi Vignaioli sudtirolesi abbiamo di nuovo cercato di fare il possibile per mettere in piedi un evento che dovrebbe soddisfare i gusti enofili circa i vini altoatesini.

Hier kann man einen Bericht (auf italienisch, deutschsprachige Sender sind leider nicht mit Aufnahmeteam erschienen) der heutigen Pressekonferenz anschauen, er wurde von der Anstalt Alto Adige TV aufgenommen.

A seguito una ripresa della conferenza stampa che ha avuto luogo oggi, ripresa da Alto Adige TV.

[youtube width=“530″ height=“400″]http://youtu.be/jaUqeP7p_Sc[/youtube]

Nachdem dieser Blog ja auch ein digitales Tagebuch darstellt, stelle ich der Vollständigkeit halber noch zwei deutschsprachige (Tageszeitung, Dolomiten) Zeitungsartikel der Pressekonferenz ein.

Gut starten — Partire bene

Oft meinen die Leute, dass hinter der nicht ganz verleugenbaren Akzeptanz unserer Weine viel Kellerarbeit bzw. Technologie stecke. Meine berufliche Vergangenheit als Weinforscher im Bereich Verfahrenstechnik deutet im ersten Moment durchaus darauf hin.

Spesso le persone pensono che dietro ad un discreto successo dei nostri vini ci stia tanto lavoro in cantina ed anche molta tecnologia. In effetti il mio passato da ricercatore enologico potrebbe portare a pensare ciò.

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Verbesserte Ergonomie — Ergonomia migliorata

[youtube width=“530″ height=“399″]http://youtu.be/5Pn5cq_Lsm0[/youtube]

All jene, die meine Weingärten schon einmal gesehen haben, werden bemerkt haben, dass ich großen Wert auf hohe Laubwände lege. Die Gründe dafür sind in erster Linie physiologischer und pflanzenschutztechnischer Natur. Nachdem der obere Rand der Laubwand eine bestimmte Höhe nicht überschreiten kann, muss der Biegederaht recht tief angesetzt werden, will man eine Laubwandmindesthöhe von mindestens 130 cm erreichen.

Tutti quelli che  hanno già visto i miei vigneti, avranno notato che per me è importante avere un’ampia parete fogliare. I motivi sono principalmente di ordine fisiologico e fitosanitario. Siccome il filo più alto non può superare una certa altezza, il primo filo deve essere basso, se si vuole avere un’altezza minima della parete fogliare di almeno 130 cm.

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Screw Cap (4): Die Perfektion ist nicht von dieser Welt — La perfezione non è di questo mondo


Wie die geschätzten Leserinnen und Leser inzwischen wissen, habe ich von Anfang an meine Weine mittels Dreher verschlossen (Danke Martin Aurich und Erwin Eccli für die wertvollen Ratschläge). Ich bereue es in keiner Weise und würde es auch wieder tun. Auch wenn ich auf diesem Weg auf einige Widerstände gestoßen bin, welche sich in den Jahren teilweise aber auch gar nicht aus dem Weg räumen ließen. Die Vorteile, besonders hinsichtlich der Qualitätssicherung und dem Dienst am Kunden überwiegen einfach. Trotzdem ist es richtig, auch auf Unzulänglichkeiten hinzuweisen, nichts — wie im Titel angekündigt — ist perfekt!

Come i gentili lettori intanto sapranno, chiudo dall’inizio della mia attività le bottiglie con la capsula a vite (Grazie Martin Aurich ed Erwin Eccli per la consulenza in questione). Non mi pento per niente di aver fatto questa scelta. Anche se negli anni ho dovuto sgombrare la strada da ostacoli che solo in parte sono riuscito a rimuovere. I vantaggi soprattutto nei confronti della gestione della qualità ed il rispetto per il consumatore prevalgono nettamente. Lo stesso è però importante rimarcare anche i punti deboli, niente è perfetto a questo mondo!

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Für Ordnung sorgen — Mettere ordine

Wenn man Authentizität ernst nimmt, dann müssen auch die weniger schönen oder gelungene Sachen des Winzerdaseins ans Licht gebracht werden. So habe ich in der Vergangenheit u.a. von Pflanzenschutzproblemen, Spätfrostschäden, unansehlichen Trauben, Gärproblemen, zähen Verkäufen oder letztlich von einer kaum beherrschbaren Vegetation berichtet. Desto glaubwürdiger können wir (hoffentlich!) auch über erfreulichere Dingen schreiben.

Se si prende sul serio il termine autenticità allora bisogna parlare anche degli episodi meno belli e riusciti che succedono nel corso delle nostre attività di vignaioli. Infatti in passato ho scritto tra l’altro di problemi fitosanitaridanni da gelate tardivegrappoli dall’aspetto disgustosoarresti di fermentazionevendite difficili o ultimamente di vegetazione non più gestibile. Per contro mi considero più credibile (almeno spero!) quando parlo di temi più piacevoli.

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13.7.2012: Gewürztraminer Weinstraßenfest — La strada del Gewürztraminer

 

Ob der Gewürztraminer wirklich aus Tramin stammt, wird wohl nie endgültig geklärt werden. Trotz des Risikos, unpatriotisch zu gelten, ist mir diese Frage auch relativ gleichgültig. Tatsache ist aber, dass das herrliche Weindorf, nur sieben Kilometer nördlich von meinem Margreid gelegen, dieser inzwischen weltweit verbreiteten Aromasorte den Namen gegeben hat. Und noch wichtiger: sie fühlt sich in dieser Gegend sehr wohl, wie man an den Ergebnissen sehen kann.

Che il Gewürztraminer sia di Tramin/Termeno o meno non verrà probabilmente mai chiarito del tutto. Anche col rischio di venire considerato un operatore poco pattriotico, ciò non mi interessa  più di tanto. È però vero che il bellissimo paese viticolo, situato ad appena sette chilometri dal mio Margreid/Magrè ha dato a questo vitigno aromatico, ormai diffuso in tutto il mondo, il suo nome. Ed ancora più importante: si trova molto bene in questa zona, come si può vedere dai risultati.

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Ein Exportartikel — Un articolo d’esportazione

 

Vor ein paar Tagen konnte ich zwei Schweizer am Weinhof begrüßen, deren Besuch man ob ihres Berufes, amtliche Lebensmittelchemiker mit dem Auftrag des „Vollzuges der Lebensmittelgesetzgebung“, eher unangenehm sein könnte. Doch weit gefehlt, der inzwischen in den Ruhestand getretene Roger Biedermann und sein Nachfolger Markus Koller kamen, um sich mit mir über Kostmethodiken zu unterhalten und nebenbei um meine Weine zu verkosten. Seit 2006 sind wir in Kontakt, sie haben mehrmals die von mir entwickelte Kostmethode unter Schaffhausner Bedingungen angewandt, 2010 haben sie ihre Ergebnisse in der Schweizerischen Zeitschrift für Obst und Weinbau veröffentlicht.

Un paio di giorni fa ho potuto accogliere al Weinhof due signori svizzeri, la quale visita normalmente dovrebbe destare preoccupazioni, in quanto i signori sono chimici alimentari in servizio ad un agenzia comparabile a quello che noi chiamiamo comunemente „repressione frodi“. Il motivo della visita era però un’altra cosa: Roger Biedermann ormai in pensione ed il suo successore Markus Koller sono venuti a discutere su metodologie di degustazione e per assaggiare i miei vini. Siamo in contatto dal 2006, hanno provato la metodologia da me sviluppata a casa loro, nel cantone di Schaffhausen, ed hanno pubblicato le loro esperienze nel mensile svizzero di frutti- e viticoltura Schweizerische Zeitschrift für Obst und Weinbau (per chi non legge il tedesco in fondo c’è un riassunto in francese).

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In der grünen Hölle — Nell’inferno verde

Die zahlreichen Niederschläge seit dem Frühling und die letztlich andauernd hohen Temperaturen haben bei uns ein plötzliches Rebwachstum ausgelöst, das in meiner persönlichen Erinnerung seinesgleichen sucht. Deutlich früher als sonst haben die Rebtriebe bei den Spalieranlagen das oberste Drahtpaar erreicht bzw. bei den Pergeln den äußersten Draht. Vielfach hat der Zuwachs auch diese Grenzen überschritten und hängt in die Fahrgassen, teilweise haben die Triebe begonnen, ein grünes Dach darüber auszubilden.

Le numerose precipitazioni primaverili e le continue alte temperature di recente hanno suscitato da noi una vigoria delle vigne che non mi ricordo di avere mai visto. Molto prima del solito i getti hanno raggiunto il paio di fili più alto nel caso delle spalliere o l’ultimo filo delle pergole. In tanti casi anche questi limiti sono stati oltrepassati dai tralci che pendono nell’interfilare ed in parte formano già un tetto verde.

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Screw Cap (3): Öffnen Sie ruhig den Wein an der Theke — Apra pure la bottiglia al banco

Freunde werde ich mir bei den allermeisten Sommeliers heute garantiert keine machen, oder vielleicht erst beim zweiten Durchlesen. Es geht nämlich in dieser dritten Folge um das Öffnen der Weinflasche vor dem Gast. Landläufig wird dieser Vorgang als die Paradedisziplin im Berufsbild des Weinkellners gesehen, wobei gerade die mangelnde Produktsicherheit, welche der Naturkork dem Wein verleiht, wesentlich dazu beiträgt, diesen Ablauf zur Zerimonie hochzustilisieren.

Alla prima lettura sarà difficile che io diventi simpatico alla maggior parte dei sommeliers professionisti. La terza puntata sulla chiusura a vite tratta infatti la stappatura della bottiglia al ristorante. Per la massa dei consumatori ciò non è solo l’unica parte conosciuta del suo lavoro, ma anche quella dove fa vedere la sua vera bravura. Inoltre è sintomatico che proprio il rischio di odore/sapore di tappo contribuisce notevolmente a stilizzare la stappatura ad una vera e propria cerimonia.

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